La Via del Divenire

 



La rivelazione più grande a cui possiamo giungere è che non siamo ciò che crediamo di essere, eppure siamo già ciò che stiamo cercando. Pur avendolo già sentito dire, pur avendolo compreso con la mente, è probabile che spesso sia qualcosa che non abbiamo davvero toccato. Una simile comprensione rappresenta la fine di ogni ricerca, e la resa totale all'Esistenza prima ed all’Assoluto infine. Oltre ogni discorso, spiegazione, bisogno di comprensione, oltre ogni intento e speranza, la Via del Divenire si lascia alle spalle l'intera idea di noi stessi che abbiamo costruito, e rivela il Silenzio, in cui ogni cosa è già compresa. Lasciamoci vivere a partire da questa Verità.

 

Nota iniziale

Come per chiunque, il mio percorso personale guida le intenzioni che animano il mio lavoro: io sono interessata alla natura dell’Assoluto, ad aiutare a sprofondare interamente in quel Nulla che sta oltre l’intera dualità della nostra natura umana e dell’Esistenza stessa. Non mi interessa dunque fornire visioni o risposte divinatorie come se si trattasse di qualcosa di esterno a noi o alimentare con nuovi dettagli l’identificazione con la nostra storia personale. Mi interessa spingere alla presa in carico della responsabilità personale della propria vita interiore, un lavoro che richiede la disponibilità a conoscersi e ad indagare in se stessi in prima persona.

Nemmeno Dio si farà carico di ciò che non siamo disposti ad osservare di noi stessi.

Pertanto gli strumenti che utilizzo non sono che l’incipit di qualcosa che attiene poi al singolo soggetto fare proprio, e ben si guardano dall’offrire risposte di tipo pratico e materiale che potrebbero facilmente essere utilizzate come deleghe al proprio impegno. Al contrario vogliono far prendere contatto con quella profondità in noi che dà forma a ciò che consideriamo la realtà, mostrando la direzione esattamente opposta a quella in cui ci muoviamo di solito: tutto l’Universo è contenuto in noi.

La lettura energetica aiuta a recuperare delle informazioni circa il piano interiore, quello direttamente esperienziale, e dunque niente che riguardi il piano della realtà esterna mentale (o del corpo fisico) a cui cerchiamo di adattare ogni comprensione interiore e in cui siamo soliti inseguire risposte certe a situazioni e problemi vari. Non si occupa quindi di indagare nelle faccende pratiche o di fornire lo spazio di indagini mentali circa le singole situazioni. Tale lettura aiuta ad andare a scavare in quelle parti più nascoste da cui la nostra intera manifestazione prende vita, così che possano essere esposte alla luce della nostra Consapevolezza. Non ci sono messaggi salvifici in se stessi o risposte preconfezionate da poter ricevere: ci sono solo indizi. Il lavoro attraverso le canalizzazioni è quanto mai personale: richiede la disponibilità a fare un minuzioso lavoro di contestualizzazione di ciò che è emerso all’intero della propria quotidianità, per poter ricollegare i vari frammenti, e così facendo riconoscerne l’universalità. Le persone si rivolgono ovunque per cercare di conoscere se stesse, per indagare la propria storia personale, dimenticando quasi sempre che l’evoluzione interiore punta ad oltrepassare l’individualità per riscoprire il Tutto in ogni cosa. Allora la lettura energetica vuole aiutare a fare questo passaggio, non si prefigge di indagare le dinamiche della soggettività, non dipinge ritratti personali, né indaga in questioni come le vite passate, poiché si concentra interamente sul momento presente.

Allo stesso modo i trattamenti non si occupano di visioni o conoscenza da restituire, quanto piuttosto di lasciar trasformare ed andare ciò che rappresenta un problema nel soggetto; poiché questo processo avviene tramite la perdita di ogni intento e aspettativa, tramite una partecipazione che diviene totale assenza, non possono essere intesi come azioni a cui conseguono risultati lineari come noi li immaginiamo. Il processo di Guarigione attraverso il piano dello Spirito inizia dalla Consapevolezza, e non è in alcun modo legato alle leggi della materia di causa/effetto, pertanto non si occupa di quella che a tutti gli effetti è soltanto la manifestazione di Altro. Si occupa invece di spingere a riconoscere questo Altro.

Una nota particolare va precisata circa quel che riguarda le canalizzazioni sugli Animali: esse NON corrispondono a quel tipo di comunicazione intuitiva o telepatica che fa riferimento a qualcosa di simile ad un vero e proprio dialogo fra due soggetti, NON riguardano, anche in questo caso, la parte materiale della situazione, ma si limitano a mettere in luce la realtà interiore del soggetto; questo punto di partenza richiederà al compagno umano la disponibilità ad indagare e comprendere dove i rispettivi percorsi si incontrano e si riflettono, dov’è che vanno a coincidere.

Il percorso che qui viene proposto dunque, attraverso ciò che può emergere dalle canalizzazioni e dai trattamenti (che si parli di umani o di Animali), riguarda l’evoluzione interiore, cioè il prendere consapevolezza della propria natura attraverso l’ascolto di sé, l’esercizio all’attenzione ed il ricordo, la pratica del respiro, la Meditazione, il lasciar andare. Qui la parola “percorso” non indica qualcosa da poter studiare ed apprendere come siamo soliti fare con le materie scientifiche: diventare osservatori di se stessi non si può insegnare, bisogna soltanto iniziare a provarci. Nessun trattamento, di alcun tipo, può funzionare se non è animato dalla Consapevolezza. E questo conseguimento è una responsabilità personale che spetta a ciascuno di noi, e che non può essere delegata a nessuno di esterno.

Questa premessa mi è sembrata necessaria per evitare richieste che non attengono alle attività che svolgo (risolvere problemi comportamentali degli Animali, cercare di ottenere diagnosi fisiche, …). Certamente il lavoro di messa a fuoco e di recupero di informazioni è fondamentale, ma rappresenta solo il primo gradino, perché tutto ciò che emerge deve essere lasciato andare, consentendo semplicemente ad ogni presa di coscienza, un pezzo alla volta, di trasformare in profondità il nostro sentire e la nostra visione della vita. Si parte dall’io per arrivare a Dio, così da poterlo lasciar andare.

Se riuscite a comprendere come la Guarigione anche fisica sia un processo connesso al vostro diventare Consapevolezza, e non semplicemente a qualcosa da poter capire e risolvere, questo luogo fa per voi. Io mi occupo di parlare di questo. Di seguito sono descritte maggiori informazioni circa il filo guida della mia esperienza e le attività che ne derivano.

Nei post del blog si trattano approfondimenti di tale discorso a partire dai libri “Se Dio è già”, “Abissi”, “Dall’Animale all’Anima” e "Tutte le cose che non so" che trovate descritti nel post in evidenza.

Se siete ancora interessati, buona lettura a seguire!


Spiritualità

Fin da piccola, la domanda che ha sempre guidato la mia ricerca riguardava il conoscere la natura di Dio, inteso come sinonimo di Tutto, di ciò che non poteva essere messo in discussione da nulla, di ciò che era sopra ogni cosa. Mi interessava la natura ultima delle cose, e ovviamente di me stessa. Pur non sapendolo spiegare a parole, non intendevo la Spiritualità come qualcosa di etereo e sacro a dispetto della materialità, ma come la natura stessa dell’intera esistenza e di ogni forma di vita. Doveva esistere qualcosa di sempre presente, eterno, completo, perfetto e realizzato, senza mancanze, qualcosa che non dipendesse da me, dalla mia possibilità di comprensione, ma che venisse prima. Da qualche parte, Dio, quel Tutto, doveva essere già in me, dovevo solo capire dove guardare. Seguendo soltanto ciò che potevo sperimentare direttamente dentro di me, ho incontrato i Maestri e gli insegnamenti del Non Dualismo, e la mia direzione è diventata oltremodo chiara. Secondo tale disciplina, un’indagine diretta al cuore dell’Esistenza porta a realizzare come tutto ciò che possiamo percepire sia illusorio, senza eccezioni, compresa la sensazione stessa di esistere, e che il Reale sia invero quell’Assoluto immobile che contempla ogni possibile dualità, e cioè che viene prima dell’esistenza e della non esistenza.

In pratica, Dio si è rivelato quell’Uno oltre gli opposti della dualità, quello spazio vuoto che soggiace ad ogni movimento ed esperienza, quell’Uno in cui la mia individualità si è dissolta per lasciare spazio ad una continua ed impersonale presenza sempre immobile. Quella totalità della manifestazione è ciò che chiamiamo Dio, è la nostra vera identità, al cui ritorno siamo chiamati. Tutto ciò che è transitorio, tutto ciò che si muove, non è che un’emanazione di Dio stesso, che contiene ogni Universo, esperienza e percezione, ma che viene prima di ciascuno di essi. Egli è la radice da cui sorge l’esistenza intera, è quella Coscienza alla cui luce tutto diventa percepibile ed esperibile. Non siamo dunque quell’io individuale con cui ci identifichiamo attraverso la forma fisica e l’attribuzione di realtà alle nostre percezioni. Tutta la nostra esperienza appare all’interno di ciò che noi siamo, tutto è fatto di Dio.

Dobbiamo allora puntare lo sguardo su ciò che è sempre presente in noi per riconoscere ciò che è già, senza bisogno di fare alcunchè, superando interamente la nostra idea di noi stessi e spostando la nostra identificazione con la Totalità in cui non esiste alcuna separazione o identità individuale. Una volta stabilita in questa identità, persino quell’universale ed impersonale percezione di esistere, Dio, si dissolverà in ciò da cui proviene: l’Assoluto. Dallo stato inconoscibile sorge l’Uno, Dio, e contemporaneamente la dualità dell’esperienza personale. Ma per l’Assoluto, che è la nostra natura ultima, perfino l’Uno è qualcosa, e quel qualcosa deve essere consumato.

Ecco ciò che siamo, ecco il mio percorso. La Spiritualità conduce qui, ed è un cammino che ben in pochi desiderano davvero intraprendere. Per qual che mi riguarda, qualunque attività o disciplina proposti hanno come unica direzione l’esperienza dell’universalità, e non della singolarità. In questa luce credo dovrebbero essere intese tutte le ricerche. Il tempo in cui siamo chiamati a vivere ci mette di fronte al bisogno di riconoscere la Verità che portiamo dentro di noi, facendone esperienza diretta, senza troppa indulgenza, senza scuse o mezze misure. Basta intermediazioni, basta ricerca di soluzioni alternative: scoprire chi siamo è una via diretta, lucida e spoglia di ogni immaginazione. Ma dobbiamo sapere cosa stiamo cercando, e quanto siamo disposti a sacrificare per raggiungerlo. Dobbiamo comprendere la nostra domanda.


Meditazione

La Meditazione opera nella nostra quotidianità nel modo più concreto che possiamo immaginare, trasformandoci profondamente, e trasformando il modo in cui siamo soliti pensare di dover continuamente modificare ciò che crediamo di essere: è uno spazio di esperienza diretta in cui possiamo riconoscere come, oltrepassato il nostro io, l'Essere è già naturale emanazione di Amore e Compassione. Per questo, la pratica della Meditazione non mira ad imparare a risiedere in qualche stato mentale od emotivo particolare, né a cambiare ciò che sperimentiamo, ma a prendere dimora nel ricordo di ciò che è già, entrando in una dimensione completamente nuova che è quella del non-fare. Non stiamo cercando di risolvere problemi o trovare soluzioni a ciò che ci accade nella vita, ma di vedere in ogni momento ciò da cui ogni cosa prende forma, riconoscendo la natura vuota di ogni fenomeno e ritrovandoci immobili nel fiume della vita che scorre, e che semplicemente accade a se stessa. La pratica continua del ricordo di sè non è un esercizio di concentrazione o di sforzo: essa non mira a realizzare qualcosa o raggiungere una meta, ma ci consente di riconoscere il fattore comune a ciascuno dei nostri momenti, quella natura sempre presente da cui tutto emana, che è Dio.

Meditazione è la via del Divenire, quello stare che conduce a scomparire. Perchè l'unico luogo verso cui siamo realmente diretti è la resa, la rinuncia alla nostra identità: un viaggio inevitabile in cui ogni esperienza su cui ci soffermiamo non è che un passaggio intermedio. "Lavorare con la Meditazione", se possiamo usare questo modo di dire, significa quindi oltrepassare tutta la concezione che abbiamo di dover operare cambiamenti in noi stessi, per apprendere al contrario a restare nel nostro momento presente, totalmente. Smettiamo di usare tecniche per trasformare le nostre esperienze, smettiamo di cercare in qualunque luogo le cause della nostra condizione presente, smettiamo di cercare ovunque risposte e soluzioni; invece, mettiamo a fuoco la domanda che ci anima, e poi la lasciamo andare, riconoscendo che l'unica vera ricerca che perseguiamo in fondo al cuore è quella della Verità, ma che Essa è già sempre presente. Non c'è nulla da dover fare, non c'è altro che questo. Il Divenire è la natura dell'Esistenza: radicarci in ciò che in noi è già sempre presente è tutto ciò che ci è richiesto.

 

Canalizzazioni

Le Canalizzazioni, intese come la capacità (comune a tutti) di stare in uno stato di ascolto profondo, di comunicazione e partecipazione con ogni parte dell'Esistenza, sono vie non tanto per mettere a fuoco il nostro momento interiore quanto piuttosto per aprirlo a dimensioni più ampie, ad inserirlo nella sua universalità. In questo dialogo della Totalità con se stessa, apprendiamo ad osservarci da nuove e molteplici prospettive, lasciando andare pian piano il bisogno mentale di conoscenza e affidandoci alla nostra natura più profonda.

Le informazioni, i frammenti che riusciamo a recuperare in questo ascolto non sono utilizzabili come elementi materiali, ma si presentano e vanno accolti come simboli, cioè come somma di infiniti significati che si muovono all’interno della nostra esperienza. Tutto è connesso, tutto è possibile, non c’è mai una sola via, non c’è mai una sola interpretazione, e di certo non ci sono risposte. Soltanto impressioni, risonanze, sensazioni. Accenni di ciò che siamo. Questa è la bellezza della vita osservata dall’interiorità: nessun limite. Il vero lavoro che si fa attraverso le Canalizzazioni non sta in ciò che emerge di comprensibile alla mente, ma nella disponibilità del singolo soggetto ad accogliere quel senso più profondo che ogni messaggio contiene, indistintamente, ma che non può essere detto. Stiamo cercando ciò che è dietro al velo.

Partendo allora da ciò che si allaccia al nostro tempo presente ed alla nostra condizione attuale, sprofondiamo nella singolarità per riconoscere la nostra natura impersonale, attraverso il radicarci nella Consapevolezza ed il semplice lasciar respirare in essa ciò che emerge. Ciò che si trasforma lo fa da sé, non è in nostro potere produrre cambiamenti. E’ ciò che sta dentro, ciò che siamo davvero, a dare forma ad ogni esperienza.

Come tanti altri, questo non è che un mezzo per indagare se stessi, che a dispetto del linguaggio con cui deve essere espresso, non vuole spostarci dal nostro momento presente alla ricerca di cause nel passato, ma anzi ci spinge a radicarci in quell'adesso che è tutto il tempo che esiste, in cui ci diventa chiaro come l'unica Verità che esiste sia quella che troviamo dentro di noi. Siamo responsabili della nostra esperienza fino all'ultimo dei nostri atomi. Quale che sia la strada che stiamo percorrendo, essa conduce qui, alla scoperta di ciò che sta oltre la nostra idea di noi stessi.

 

 Trattamenti

Per quel che riguarda i trattamenti ci spostiamo profondamente dall'idea che siamo soliti averne, perchè quando tocchiamo certe profondità e ci facciamo da parte, essi smettono di essere delle azioni rivolte a qualcuno di specifico e guidati da un intento personale. Sul piano dello Spirito, dove tutto è completo e perfetto, il Trattamento non può che essere una partecipazione all'Esistenza, che non è animata da alcun bisogno, che non è in cerca di risposte o che non si prefigge alcun esito.

Per approcciare i Trattamenti bisogna essere pronti ad una totale resa, per potersi distaccare dal desiderio di un particolare esito, che rappresenta un attaccamento inutile, dal momento che l’Esistenza è Perfezione in ogni sua via. Bisogna conoscere l'essenza della Preghiera, che non è una richiesta a qualcuno, ma al contrario è l'offerta di sè: in questo il Trattamento è un dare, ma non un fare. Rinunciando all'idea di se stessi e dunque anche a quella dell'altro, rinunciando ad ogni intenzione e aspettativa, ciò che rimane è già la Guarigione. Allora il Trattamento è un'esperienza profonda ben oltre la connessione, è il divenire l’Esistenza stessa, che non fa distinzioni, che è priva di soggettività, e che da sola scorre e procede per se stessa.

Siamo qui chiamati dunque a lavorare sulla nostra intera idea e visione della vita, della malattia e della morte, dovendo trovare spazio per tutto, perchè solo così possiamo riconoscere Dio. Non possiamo lasciare fuori niente. Pronti e disposti ad accogliere ed amare ogni istante. 

 

Percorso personale

La nostra idea di percorso personale si traduce immancabilmente con l’idea di dover fare qualcosa, e questo ci sposta in continuazione da quell’istante sempre presente in cui tutta la Verità che stiamo cercando è già disponibile. Cerchiamo senza sosta di risolvere noi stessi, continuando a creare la fonte di ogni nostro problema.

Il lavoro personale deve puntare invece alla continua immersione nella nostra stessa Coscienza, perché solo lì riconosciamo come il Tutto sia la natura di ogni manifestazione illusoria. La Via del Divenire non è un percorso in cui si può apprendere o insegnare qualcosa: non ci sono tecniche, non ci sono risposte, non ci sono indicazioni. Ciò che siamo è continua Trasformazione, è continuo Altro: questo è l'Essere, che è Tutto, sempre. Per comprendere questa via, dobbiamo solo fermarci, completamente; diventare consapevoli, attenti e presenti allo scorrere dell’Esistenza che ci attraversa, e di cui siamo fatti. Non c’è niente da capire o realizzare, non c’è altro che questo.

Ciò che si apre di fronte a questa disponibilità è una rivelazione personale, un incontro sincero con se stessi, non mediato da pensieri nè dalla nostra storia personale. Un incontro senza giudizio nè difese, per riconoscere quel vuoto che non è percezione ma essenza, che non è privazione ma completezza: è il riconoscimento dell'Essere oltre l'abbandono totale dell'io.

Inutile pertanto chiedersi come fare o da dove cominciare un percorso: esso inizia inevitabilmente da dove siamo ora. Dobbiamo fermarci, trovare una pratica personale quotidiana, e in quello spazio accettare di conoscere ogni aspetto di noi stessi, finchè il cercatore stesso non si sarà dissolto in ciò che sta cercando. E’ allora che Dio si rivela. Lasciate che l'Esistenza accada, non fatene una storia personale. Solo nel piano dello Spirito perderete ogni bisogno ed imperfezione; solo qui perderete davvero voi stessi, se siete disposti a farlo.


The Animal Side

Progetto

Partendo da una cornice di riferimento ben più ampia che è quella Spiritualità, il lavoro sugli Animali attraverso le Canalizzazioni ed i Trattamenti diventa un momento di grande aiuto per i compagni umani nella messa a fuoco del momento presente non solo dei propri amici pelosi ma anche di se stessi, all’interno di una relazione complessa che si struttura su molti piani interiori in cui entrambe le parti sono strettamente connesse e coinvolte, nonchè chiamate ad un ruolo attivo. Si tratta di un capitolo molto importante. Gli Animali sono un nostro riflesso incredibilmente lucido e potente: la relazione con loro ci parla di un desiderio di tornare all'amore per noi stessi che esige di andare oltre la loro immagine, e oltre la nostra, spingendoci, attraverso l’amore per loro, a riconoscere l’unità che siamo. Gli Animali non sono un'esperienza per tutti: ciò che rappresentano ci cambia inevitabilmente, totalmente, che lo sappiamo o no, che lo vogliamo o no.

L'utilizzo delle Canalizzazioni e dei Trattamenti sugli Animali aggiunge al loro ritratto uno sguardo sul piano dello Spirito che conduce oltre il bisogno di ogni comprensione.

 

Canalizzazioni e Trattamenti negli Animali

Rispetto ai primi tempi di queste attività sugli Animali, in cui le Canalizzazioni erano intese come un viaggio nella storia energetica del soggetto alla ricerca di cause e risposte alle sue condizioni, e in cui i Trattamenti erano un'azione da svolgere per generare un cambiamento, queste due esperienze sono diventate un modo di centrarsi nel presente, e di ricondurre ogni evento e pensiero ad un istante così piccolo da rivelarsi vuoto, in cui ogni soggettività scompare. Questo vuoto diviene il luogo di ogni racconto e di ogni cambiamento, dove nulla è spinto dal bisogno. Proprio questa Immobilità si rivela la forza motrice di ogni Trasformazione che andiamo cercando. Eppure proprio lì scopriamo di non stare cercando più nulla.

Pensando a momenti impegnativi come la malattia o l’avvicinarsi della fine della vita degli Animali con cui ci siamo condivisi, potersi toccare a questa profondità, ben oltre tutto ciò che possiamo immaginare, ci aiuta a spingerci nell'esperienza del dolore e della morte senza fuggire, riconoscendo ciò che è già guarito, e ciò che risiede prima della vita e della morte, che non può essere mai perduto. Se siamo disposti a restare possiamo scoprire quel punto in cui noi e i nostri Animali diventiamo la stessa essenza. Quel momento è sempre qui, è sempre adesso. E' sempre.

Ecco allora che le Canalizzazioni ed i Trattamenti diventano soltanto vie di partecipazione ad un'Esistenza a cui ci siamo arresi totalmente. Questa assenza è il luogo in cui possiamo portare ogni cosa di noi, compreso l'altro che abbiamo creato, e lasciare che insieme tutto diventi Altro. Questa è la Guarigione dello Spirito, questa è l'unica comprensione possibile.

Non è più quindi il racconto del lavoro con gli Animali attraverso le attività energetiche, ma l'invito ad un'esperienza che passa attraverso l'altro per riportare a noi, e poi a Dio. Dagli Animali non ci si può aspettare che questa grandiosità.

 

Medicina spirituale negli animali

Tutto questo racconto muta profondamente la concezione e l'approccio della malattia e del percorso terapeutico, così come del momento della morte. Se su un piano ancora energetico le Canalizzazioni ed i Trattamenti contribuiscono a fornire informazioni di diverso tipo sul soggetto, proprio per creare una visione di insieme (come ad esempio le esperienze con cui si identifica e attraverso cui elabora la sua idea di se stesso e che poi si strutturano nella forma fisica e nell’assetto emotivo a cui il soggetto risuona), su un piano ben più profondo, che è quello che qui ci interessa, dobbiamo ricordare come tutto ciò che sperimentiamo appare solo e soltanto nella nostra coscienza, essendo parte della stessa Totalità che include anche noi. Allora l’altro non è che una parte di noi e come tale ciò che conosciamo di lui deve ricondurre a noi, alla nostra storia. Riportando ogni singola esperienza alla nostra interiorità, perdiamo le distinzioni che definiscono chi crediamo di essere, e possiamo sperimentare l’unità che è fonte di ogni guarigione. Lì, niente può più essere trattenuto. Non si guarisce agendo su un sintomo, ma smettendo di creare la malattia. L'accettazione incondizionata e la disponibilità totale all'esperienza che ci incontra, senza aspettativa di esito, senza desiderio o intento, corrispondono alla resa ed al superamento dell'identità personale. Ciò che resta è il Tutto, ed Esso non può che essere già Guarigione e completezza. Poichè qui la nostra mente non ha alcun potere, non consideriamo mai questa profondità nei processi di guarigione, continuando a creare dissonanze che non comprendiamo. Solo sul piano dello Spirito tutto è già presente.

 



Chi sono

Federica Brighenti - Operatrice Olistica

Nel 2008 ho iniziato gli studi come educatore/istruttore cinofilo, ma nel corso del lavoro negli anni successivi ho avvertito la necessità di integrare un percorso di formazione parallelo, che mi ha portata a diventare operatore Reiki nel 2010, proseguendo poi con gli studi sulla Meditazione come operatore olistico (titolo conseguito nel 2017).

Da allora, la Meditazione è rimasta l'ambito principale di interesse e condivisione di quella che è la nostra vera essenza. Il lavoro attraverso le Canalizzazioni ed i Trattamenti, sia per gli Animali che per gli Umani, non è altro che uno strumento al servizio di questa condivisione, per aiutarci ad entrare sempre più in profondità dentro noi stessi, fino a ricordare ciò che è già.

Autrice dei libri "I molti luoghi dell'Anima", "Se Dio è già", "Abissi", "Dall'Animale all'Anima", "Tutte le cose che non so" e "In cammino".

brighenti.federica@gmail.com


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