Il Meccanismo dell'Infinito

  In una canalizzazione di qualche mese fa è emersa una frase che mi ha colpita molto: “Se un ostacolo continua a tornare sulla tua strada significa che lo stai guardando dalla prospettiva sbagliata”. Mi sono sorte diverse riflessioni al riguardo. Di primo acchito possiamo immaginare che la frase si riferisca al fatto che stiamo approcciando il problema erroneamente, e che dobbiamo cercare una metodologia diversa, differenti risorse. Una di queste potrebbe essere il ricordarsi sempre di guardare alle nostre esperienze nel loro insieme, uscendo dalla focalizzazione su un solo elemento. Un gatto molto saggio mi aveva fatto notare come per ciascuna delle nostre emozioni sia possibile trovare un contrappeso: se ci sentiamo tristi, possiamo ricordare anche i nostri momenti di felicità; se non ci sentiamo all’altezza in qualcosa, possiamo considerare in che cosa siamo invece molto capaci; e via così. Questo esercizio interiore mira a ricordarci che non ci sono elementi a se stanti, ma ...

  Ci lamentiamo tutti in continuazione di quegli eventi della vita o interiori, aspetti di noi stessi, che non riusciamo a cambiare. Non riusciamo ad avere fiducia in noi stessi, a perdonare il passato, ad essere coraggiosi. Spendiamo molto tempo a conoscere ogni aspetto della nostra natura, poi con tutte queste informazioni, continuiamo a girare in tondo, proponendo a noi stessi sempre nuove direzioni, senza realizzare mai un vero cambiamento della nostra personalità più profonda. Perché non riusciamo a cambiare? E se fosse che non lo vogliamo davvero? C’è un grosso problema nei processi di cambiamento: non avvengono tramite noi, ma negli spazi vuoti della nostra assenza; noi ne siamo solo la manifestazione, li vediamo solo quando si sono già verificati. E’ in quei buchi vuoti il potenziale di un cambiamento, e indovinate a cosa corrispondono? A ciò che sta oltre la nostra identità.  Il problema di un cambiamento è che richiede una convinzione implicita ben oltre la nostra ...