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Visualizzazione dei post da dicembre, 2024

Apprendere senza confini

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  Ragionavo poco tempo fa sul modo che hanno di apprendere i neonati. La loro condizione di assenza di consapevolezza di sé li rende estremamente vicini allo stato naturale dell’Essere. Non apprendono attraverso la concettualizzazione, o la logica. Imparano come si chiamano a forza di sentire lo stesso suono e confrontandolo con le proprie reazioni, ma è un processo istintivo. Allo stesso modo apprendono tutte le altre dinamiche, ogni cosa che serve loro. Fino a quando la mente razionale non comincia il suo lavoro, cosa che avviene via via che la coscienza di sé si sviluppa in lui, questo tipo di apprendimento naturale non traccia dei confini e dei pregressi.  Al pari del momento di cui abbiamo parlato davanti alla soglia della morte, in questo silenzio dai pensieri il bambino vive seguendo un sentire che non disegna contorni. Un’esperienza non ne crea un’altra di conseguenza come causa-effetto, e ogni evento è lasciato andare liberamente, perché ancora non c’è nulla che lo tr...

I confini dell'identità

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  Durante una meditazione, riflettevo su una frase che sentivo girare nella mente: “Il dolore e la paura ti tengono ferma”. Quando soffriamo, la percezione che abbiamo di noi stessi è amplificata e ben focalizzata; pensate a quando vi fate male e il vostro cervello mette a fuoco quel punto preciso con forza cancellando tutto il resto. Allora mi chiedo se al di là del nostro lamentarci desideriamo davvero essere felici, considerando che all’opposto uno stato di totale serenità corrisponde ad una dilatazione del nostro senso di identità, che quindi appare meno solido. Potrebbe essere che ci aggrappiamo alle nostre paure in ragione di questa massima percezione di noi. Non ci accorgiamo di qualcosa se non quando ci procura fastidio o dolore. Mi sono già posta questo quesito: in fondo chi siamo noi senza tutti i nostri dolori? E’ lì che si traccia il senso che abbiamo di noi stessi. Siamo ben lontani dal poterli lasciar andare se non siamo disposti a confrontarci con quel vuoto che sta ...