Scegliere la verità
“Tentare di non pensare a qualcosa è davvero difficile se non impossibile, ma nel migliore dei casi sarebbe comunque soltanto un inganno: nei pensieri evocati per distrarre la mente confluirebbe tutto il peso di quello nascosto, per niente estinto, e soltanto in attesa di ripresentarsi. Ma quando Agata imparò cosa volesse dire “sentire”, comprese che poteva avvalersi di risorse diverse.
Così quando quel dolore al fianco si ripresentò, insieme alla paura ed alla sfilza di pensieri pieni di inquietudine che esso innescava e profilava davanti, si fermò; fece un profondo respiro, chiuse gli occhi e si chiese “come mi sento?”. Si sentiva bene a dispetto di quella pulsazione.
Questo era il primo grande traguardo. Ora occorreva il coraggio di fidarsi di quella sensazione, una conquista davvero ardua, che non poteva aggrapparsi a nessuna prova materiale. Lei dice infatti che ci riuscì per caso, senza sapere come. Ma quando scelse la propria verità, tutto il resto tacque. Non si stava sforzando di essere tranquilla, aveva deciso che lo era, con una convinzione tale da non dare energia a nessun altro pensiero di esistere. Non si accorse neppure che poco tempo dopo il dolore fisico era scomparso
-"Perchè non ti preoccupi Agata? Perchè non fai qualcosa per quel malessere, per sapere con certezza cos'è?" le chiesero.
-"Non ci sono certezze là fuori Agata", si ripeteva nella mente lei, ricordando le parole del nonno, mentre la paura degli altri cercava di farsi spazio nella sua vita. Lei non aveva certezze, ma possedeva la verità, e sembrava essere molto più potente."
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