Comunicazione: la coincidenza di tutte le dimensioni

 


Questo è un tema che più spesso ho affrontato nell’ambito del lavoro con gli Animali, ma lo considero a più ampia portata. La comunicazione vista dal punto di prospettiva della Totalità presenta diversi problemi rispetto al modo in cui siamo soliti considerarla ed utilizzarla, come del resto ogni altra tematica. 

Se osservo due persone che parlano dall’esterno, vedo due entità differenti e separate che hanno necessariamente bisogno di connettersi per muoversi insieme. Su questo piano la comunicazione è un collegamento fra uno e l’altro: contiene un messaggio che deve essere trasmesso, recepito e interpretato correttamente (cioè così come l’emittente lo ha inteso); ed è un processo sottoposto a tutti i limiti caratteristici della materia, come i fattori del tempo e dello spazio. Se guardiamo la stessa scena dal piano dell’energia, possiamo immaginare che la comunicazione scorra attraverso una ragnatela unica che connette già i due soggetti interessati, che sono entrambi parte di essa. Da questo punto di vista tali soggetti non sono separati, e attraverso ciò che già li unisce la comunicazione smette di essere soggetta ai limiti di cui parlavamo sopra (come insegna la fisica quantistica). Chi lavora con l’energia sa che è possibile agire a distanza, e attraverso canali che sono impossibili per la materia. Sul piano dello Spirito (tre piani a cui ho fatto riferimento come schematica divisione nei miei libri) la questione della comunicazione cambia ulteriormente, poiché questo è il piano dell’Essenza costitutiva di tutte le manifestazioni, e da quell’unico punto di Totalità, i due soggetti non sono semplicemente connessi, ma coincidono. Significa che la comunicazione fra loro così come la intendiamo noi non è necessaria, perché ogni intenzione è già presente, ed è di per sé un’affermazione.

A volte qualcuno mi chiede, preparando le canalizzazioni, di comunicare un messaggio al proprio Animale. Mi piace rispondere cercando di suggerire ai compagni umani di attraversarli tutti. Possiamo parlare con i nostri Animali liberamente, comunicare con loro in continuazione, scavando in profondità nel messaggio che vogliamo trasmettere loro. Ciò che comprendono non sono le nostre parole, ma l’intenzione che c’è dietro, e questo significa che dovremo portare le parole fino al cuore. Le nostre emozioni ci sposteranno più all’interno, nella corrente energetica in cui possiamo incontrarci. Se vogliamo comprendere il passo successivo, dobbiamo scavate ancora, finchè ciò che resta è il Silenzio, finchè ciò che resta nell’intera Esistenza è quell’amore che entrambi, io ed il mio Animale, siamo. Quella è l’Affermazione, ed in essa il nostro messaggio è già parte dell’altro, perché l’altro è noi.

La comunicazione ci richiede di comprendere di più. Non può offrirci risposte perché esse prendono forma dalle domande: il messaggio che vogliamo trasmettere è già realizzato in noi, ma è lì che va cercato, e non nell’altro. Solo quel luogo in noi ha il potere di innescare un cambiamento. Perciò se vogliamo chiedere o dire qualcosa al nostro Animale, dobbiamo cercare dentro noi stessi. 

Io lo sperimento ogni giorno, nei dialoghi che ho con la mia cagnolina, la quale dà mostra di rispondere in modi totalmente differenti in base al luogo in cui mi trovo io nel momento della comunicazione. Quando io non ho dubbi, noi ci muoviamo come una sola entità, e lei sembra sempre intuire o anticipare ciò che sto per dire. Ma quando il comunicare viene dalla mente, sembriamo due estranee che non si conoscono e si capiscono con grande difficoltà.

Non abbiamo bisogno di chiedere, perché siamo già.

Risiedere in quella profondità in modo permanete è un nodo importante del lavoro interiore che proverò ad approfondire meglio, ma anche se a parole è difficile da comprendere, la pratica della Meditazione conduce a poter riconoscere che quel punto di prospettiva non è qualcosa da cui si può andare e venire, è sempre presente, è il luogo in cui siamo sempre. Va solo sperimentato e riconosciuto.

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