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Visualizzazione dei post da dicembre, 2023

Tempo di riflessioni

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  Da sempre il mese di dicembre è per me sinonimo di un tempo di riflessione. Solitamente si trattava per buona parte del tirare le somme dell’anno appena trascorso, cercando di misurare i cambiamenti che erano avvenuti in me. Ma questo 2023 è stato per me un momento incredibilmente potente, al punto che ho dovuto allentare tutte le mie abituali attività per fermarmi in me stessa ancora di più. E’ stato il momento dell’incontro definitivo con gli insegnamenti del Non Dualismo, verso cui la mia ricerca personale era già indirizzata, pur senza conoscerne appieno la terminologia. Ricordo che la canalizzazione di fine 2022 riferita a quest’anno parlava proprio dell’andare a cercare la radice sotto ogni manifestazione, ed è su questa strada che tutto ormai si è spostato. Diversi anni fa avevo approcciato il mondo delle attività energetiche pensando che potessero condurmi a ciò che stavo cercando, ma l’esperienza di quest’anno mi ha fatto comprendere come la Spiritualità, così come io ...

Simboli

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  "Qualunque cosa io abbia incontrato, mi ha detto cose che sapevo già.  Questo mi ha reso noto che io ero ogni cosa." Quando si parla di simbolismo, quando dico che nelle canalizzazioni e nei trattamenti le immagini che vengono restituite sono simboliche, intendo dire che il significato a cui si riferiscono può essere conosciuto soltanto dal diretto interessato. Non spetta a me conoscere così profondamente la vita di qualcuno (come se fosse possibile dal momento che l’esistenza è un fatto soltanto interiore) da inserire quell’informazione nel punto esatto del contesto. Di più: il simbolo non può fare riferimento ad un singolo elemento, essendo per sua natura la somma di molteplici significazioni e intendimenti. Deve per forza riportare ad una totalità: il simbolo esprime ciò che non può essere espresso dalla dualità, dalla parzialità: riunifica, raccoglie, reintegra i molti in uno. Ecco perché nel mio percorso personale non perdo tempo a collocare quel simbolo, ma lo tengo...

Indifferenza e distacco

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  Alcune volte mi è capitato di vedere come il distacco che si apprende in meditazione dalla propria intera esperienza venga confuso con un senso di generale indifferenza, o di insensibilità. Nel processo di osservazione di se stessi, l’indifferenza consiste nel fare finta che qualcosa non ci sia. Molti di coloro che accusano gli altri di eccessivo distacco praticano proprio questa forma di finzione. Il distacco invece, o il non-attaccamento, richiedono di entrare profondamente in tutto ciò che viene avvertito, percepito o sperimentato, riconoscendo però che ciò che viene osservato non può essere se stessi. Poiché possiamo osservare solo qualcosa di diverso da noi, tutte le nostre esperienze interiori fatte di percezioni (e di nient’altro) possono essere trattate come apparizioni in un sogno, cioè irreali, e possono dunque essere lasciate scorrere. La differenza sostanziale è che l’indifferenza porta al non conoscere i propri meccanismi, le proprie ferite e soprattutto la realtà de...