Simboli
"Qualunque cosa io abbia incontrato, mi ha detto cose che sapevo già.
Questo mi ha reso noto che io ero ogni cosa."
Quando si parla di simbolismo, quando dico che nelle canalizzazioni e nei trattamenti le immagini che vengono restituite sono simboliche, intendo dire che il significato a cui si riferiscono può essere conosciuto soltanto dal diretto interessato. Non spetta a me conoscere così profondamente la vita di qualcuno (come se fosse possibile dal momento che l’esistenza è un fatto soltanto interiore) da inserire quell’informazione nel punto esatto del contesto. Di più: il simbolo non può fare riferimento ad un singolo elemento, essendo per sua natura la somma di molteplici significazioni e intendimenti. Deve per forza riportare ad una totalità: il simbolo esprime ciò che non può essere espresso dalla dualità, dalla parzialità: riunifica, raccoglie, reintegra i molti in uno. Ecco perché nel mio percorso personale non perdo tempo a collocare quel simbolo, ma lo tengo in quanto tale, dandogli il potere di ciò che torna ad essere uno. Non mi interessa il suo significato dispiegato nella mia incompletezza, ma la sua possibilità di indicarmi l’intero. Il simbolo svuota l’esperienza singola e la ricolloca nell’unità. Questo è il suo potere. Perciò i miei percorsi attraverso i trattamenti sono veri e propri viaggi simbolici, diretti non a quella che noi percepiamo essere la realtà, ma all’unica verità sottostante: il Tutto.
"Non c’è niente alle spalle, non c’è niente davanti.
Ecco perché tutte le cose sono Silenziose."
Infinito - tutto. Niente di più.
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