Con più leggerezza
Una volta un’amica mi ha chiesto una sorta di canalizzazione alquanto “vaga”, perché stava cercando di capire da un punto di vista energetico il movimento anomalo di animali intorno a casa sua, senza però sapermi dire qualcosa di preciso su quanti fossero.
Mi rendo conto che ormai questo tipo di indagine è quella a cui rispondo meglio, mi pare che il mio non bisogno di sapere faccia venire alla luce elementi sempre più profondi, e dunque sempre più universali: generali e non individualmente pertinenti. Ho descritto alla mia amica il tipo di energia che mi arrivava e ci siamo messe a parlare di come questa potesse essere intesa.
Abbiamo dovuto concludere che le sfumature da prendere in considerazione erano tante, ma che non avevano attinenza con qualche suo problema da risolvere. Semplicemente, l’incontro con questa energia nelle sue diverse accezioni metteva in mostra una tematica con cui in questo momento la mia amica poteva avere occasione di confrontarsi, scoprendone da sola le diverse manifestazioni in sé e nelle sue situazioni quotidiane. Vorrei sottolineare la differenza nell’esprimere e nel considerare questo messaggio: non si tratta di un tema che lei deve riconoscere, inquadrare e risolvere, ma di un tema che può a suo piacimento riconoscere e sperimentare. Non succede niente se passa oltre, non si forma in lei alcun blocco per questo. E’ solo qualcosa di sé che può notare.
E le cose di noi da notare sono infinite,
certamente non le coglieremo tutte. Accenniamone qualcuna, dedichiamoci ai temi
che ci risuonano di volta in volta, ma con la leggerezza di chi si limita ad
osservare e lasciar passare. Che qualunque tema riguarda solo il nostro
personaggio, e mai noi come attori. Divertiamoci a vedere di quanti colori
questi vestiti brillano, ma cerchiamo di ricordarci di non prenderli troppo sul
serio, e di non farcene carico.
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