Il Tao del Respiro
Quando ho iniziato a praticare Meditazione, ho cominciato dall’osservazione del respiro, e da lì non mi sono più spostata.
Il respiro è il Mantra supremo che collega tutte le parti di noi, dalla nostra essenza alla manifestazione. Dai suoi intervalli vuoti alle sue fasi attive, il respiro unisce l’invisibile al visibile, e li rende Uno. E’ il ritmo dell’esistenza: tutto ciò che vive, respira, perfino i sassi. Questo suono incessante in noi, è la spontanea recitazione del continuo susseguirsi della nostra domanda interiore e della sua risposta; è la vibrazione in cui la mente intera e l’intera esperienza del nostro “io” si riassorbe. Tutto è connesso a questo suono, il nostro corpo e tutti i nostri organi vibrano seguendo la frequenza del nostro respiro. Osservare il respiro è sufficiente per essere condotti a casa.
Chi non ha mai sentito parlare del
Pranayama, la scienza del respiro degli Yogi indiani?! Le loro pratiche sono la
dimostrazione di quanto potere sia racchiusa nel luogo del respiro: tutto
accade soltanto al suo interno. E nel dire questo intendo riferirmi anche ai
suoi vuoti. La nostra esistenza scorre continuamente tra dimensioni diverse,
possiamo dire così, tra l’apparenza dell’inspirazione- espirazione e la Realtà
del vuoto che le precede e da cui esse sorgono. Siamo sempre in contatto con la
Verità della nostra essenza.
Una cosa che mi ha
colpito molto, pur non trovandola per niente strana, è il fatto che alcuni
studi dimostrino come i momenti in cui noi non stiamo respirando siano quelli
in cui l’intero nostro corpo realizza lo stato di massimo accordo fra tutte le
sue parti. In quel vuoto, in quell’assenza, persino la materia trova il suo
ordine: il corpo infatti entra in risonanza eliminando le interferenze prodotte
dal ritmo del cuore e della circolazione, ed il suo movimento diventa regolare.
Non è curioso che l’armonia risieda dove non ci siamo noi?
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