Spiritualità senza compromessi

 


La Spiritualità non è al servizio della materia: non si affronta una ricerca interiore per migliorare il proprio stato emotivo, ma per superare la propria identità. Inseguire la risposta alla domanda “chi sono io” non prevede che tale risposta possa essere collocata nella ristretta misura della comprensione della mente umana, poiché la nostra identità è quella della Totalità. Una reale ricerca non offre guadagni per il corpo e per la mente, nessuno strumento che acquisiamo per agire sulla nostra vita riguarda davvero la Spiritualità, che di per sé è la perdita, la consumazione totale del proprio senso di separazione dal Tutto, e dunque di qualunque senso di identità. 

Una volta compreso questo, ciò che attraversiamo all’interno durante il nostro viaggio di ricerca non ha più bisogno di trovare traduzione e collocazione nella nostra comprensione: ciò che non può essere espresso e tradotto è il vero tesoro che opera in noi. Non è un compromesso da cercare tra l'interno e l'esterno: esiste solo ciò che sta dentro. La materia, che ne è semplicemente un'espressione, si adatta di conseguenza, seguendo comunque il proprio corso secondo le proprie caratteristiche. Nessuno più se ne occupa come se fosse il fulcro della questione, nessuno crea più problemi nello scorrere delle cose, che sono interamente affidate alla Totalità. Dio si occupa di Sé.

 

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