Se tutto è amore

 


Senza voler entrare nel come questo argomento sia documentato ed applicabile alla sfera fisica della salute del corpo, volendo rimanere puramente nella sfera energetica ed interiore, è molto interessante notare come il momento in cui stiamo male sia in realtà proprio quello in cui stiamo guarendo. 

Il momento in cui percepiamo qualcosa di noi stessi è sempre quello del fastidio, della dissonanza. E’ anche il momento in cui diventiamo consapevoli di noi stessi: in qualche modo il dolore ci fa tornare presenti dentro di noi. A quel punto la strada può essere quella dell’attaccamento all’identità individuale che crede di stare soffrendo e fa sua quell’esperienza, o quella dell’osservatore che si distacca dal dolore e lo vede per intero. L’esperienza che ne deriva è completamente diversa. 

Il momento in cui veniamo colpiti da qualcosa, è totalmente vuoto di qualunque informazione: solo successivamente compare il dolore, ma esso determina già lo svolgersi della fase reattiva in cui il corpo sta rispondendo, reagendo e prendendosi cura di ciò che è accaduto. Allo stesso modo, un dolore o un malessere emotivo sorgono come risposta ad una ferita inferta, come elementi che se ne stanno prendendo cura. Questo potrebbe farci cambiare ottica nel guardare a ciò che ci fa soffrire, andando a vedere a cosa risponde, ripercorrendolo a ritroso fino a vedere in conseguenza di cosa sorge. Al fondo troveremo sempre una ferita vuota di ogni percezione. 

Se ci pensate, solo ciò che amiamo è in grado di farci soffrire; allora possiamo guardare all’esterno in cerca di ragioni e colpevoli, o di guardare all’interno scoprendo l’amore da cui tutto sorge, compreso il dolore. Come sarebbe se il dolore che proviamo riconducesse la nostra mente sempre e solo all’amore? Se rimandasse soltanto a quello? Sarebbe ancora dolore? Se potessimo vederlo come il ricordo di ciò che amiamo, non sarebbe facile vedere come il dolore sia in sé una guarigione? A quel punto, cos’altro potrebbe rimanere che non sia amore? Non è forse Esso tutto? Può il dolore diventare il ricordo che ciò che amiamo è sempre con noi?

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