Ignoranza ed inconsapevolezza

 


Tutte le cose che vale la pena dire non hanno bisogno di essere dette. Tutto ciò che può essere visto non è ciò che siamo, ma solo un’ombra proiettata dalla luce della nostra vera essenza. La vista deve collassare all’interno, sprofondando in se stessa.

Pensando al percorso interiore che conduce alla Spiritualità, si nota come il punto di partenza e quello di arrivo sembrino quasi coincidere, ma la differenza è in realtà abissale. Si comincia dalla totale inconsapevolezza circa la propria vera natura, uno stato di ignoranza che appartiene alla mente ed alla nostra fittizia identità individuale: è lo stato degli automatismi e dell’assenza di distacco dalle cose che vengono vissute.

 Alla fine del viaggio lo stato di inconsapevolezza ritorna a presentarsi, ma non è più una condizione della mente né di un io, quanto piuttosto l’assenza della sensazione stessa di esistere. Tutto ciò che sappiamo davvero, non abbiamo bisogno di ricordarlo perché si esprima attraverso di noi. Così l’inconsapevolezza del risveglio è la scomparsa di qualunque percezione del Sé, che ritornato alla sua vera natura non è più in grado di differenziarsene attraverso alcun tipo di sensazione. 

Più c’è unità, meno c’è senso di presenza.

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