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Visualizzazione dei post da novembre, 2022

Informazioni aperte

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  Tempo fa al termine di una canalizzazione, la ragazza a cui la stavo restituendo mi ha detto: “Ma quindi la canalizzazione non è la storia personale di qualcuno? E’ la storia di tutti e di Tutto!”. E’ esattamente così, essere tutti collegati significa che non ci sono confini entro i quali una storia può essere soltanto la “mia”.  La canalizzazione, come tanti altri strumenti, mette alla luce i nostri temi, quei nodi su cui ci siamo incastrati. E forse guardando dalla superficie potrà sembrare che altri stiano lavorando su problemi diversi, ma il dolore di fondo da cui ogni nodo scaturisce rimane lo stesso per tutti, ed è il senso di identificazione e divisione dal Tutto. Si potrebbe dire che siamo tutti persone in grado di empatia: forse non comprendiamo il problema dell’altro, la circostanza attraverso cui manifesta la propria sofferenza, ma al di là della sua manifestazione, quel dolore lo conosciamo bene anche noi. Certo, la fase di conoscenza di sé è importante, metter...

Arte: ricordo o trasformazione?

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  Scrivo per me stessa, usando la scrittura come un canale attraverso cui permettere di uscire a cose che spesso restano, consapevolmente o meno, bloccate o nascoste a qualche profondità. Scrivo per conoscermi. Scrivo per comprendermi, ma soprattutto, scrivo per lasciar andare. Molte volte quando ho una penna in mano mi accorgo di come si tratti per me di un processo connesso alla memoria attraverso il movimento della mano: mi basta il gesto per sedimentare le cose che non voglio dimenticare, tanto che difficilmente ho bisogno di rileggere quello che scrivo. Questo fatto ha in realtà più di una motivazione.  Ogni cosa che viene espressa, non può che essere riferita a quel momento specifico, di fatto è una manifestazione di quello specifico insieme di fattori, circostanze e variabili. Ciò che esce E’ quel momento, e come tale è unico e irripetibile. Rileggere quel momento successivamente è un’esperienza diversa: il valore intrinseco di ciò che agisce in me rimane invariato, ma ...

I tre piani dell'espressione

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  Mentre completavo il corso per operatrice olistica ho avuto l’occasione di effettuare un’interessante ricerca riguardo l’utilizzo della Meditazione, e nello specifico la sua relazione con la scrittura, che è la mia forma di espressione privilegiata. Questo discorso si applica però a qualunque altra forma espressiva, e non solo. Io amo scrivere a mano, tutti i miei libri e gli appunti più importanti nascono direttamente dal movimento delle mani, allo stesso modo in cui quel movimento è ciò che imprime nella mia memoria le cose di cui mi devo ricordare. Senza carta e penna, la mia mente si sente scollegata, ma una volta trascritta la nota che non deve andare perduta, quel dato è automaticamente sedimentato. Quando proprio non trovo qualcosa su cui scrivere, disegno le parole nell’aria con le mani, e funziona allo stesso modo. Questo già mi ha fatto riflettere molto sulla relazione che esiste tra il movimento della mano e il mio inconscio: di qualunque meccanismo si tratti, rivela...

L'irreale percezione della realtà

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  Da quando ero piccola, la mia esperienza percettiva del mondo è stata come una giostra. A volte sembrava mutare, improvvisamente, aprirsi a qualcosa di nuovo, come trasportandomi in dimensioni completamente diverse. A volte avevo la sensazione che tutto intorno a me fosse irreale quanto un cartone alla tv, altre volte mi sembrava che il pavimento sotto ai miei piedi si aprisse, altre ancora che tutto iniziasse a muoversi come in un dopo sbornia. Fatto sta che sulla natura del reale in quanto verità assodata, ho sempre avuto numerose perplessità, sicuramente sostenuta nelle mie convinzioni da un forte senso di sradicamento rispetto al piano della materia. Eh si, ognuno ha i propri nodi ed i propri temi da affrontare con cui si presenta nell’esperienza di vita attuale.  Queste differenti percezioni erano sicuramente alla base dei miei primi attacchi di panico, che, pur terrificanti, ho sempre letto come eventi positivi, indicatori di qualche soglia a cui riuscivo ad avvicinarm...