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Visualizzazione dei post da agosto, 2022

Il paradosso della creazione degli eventi

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  Quando iniziamo a lavorare su noi stessi diventa più facile comprendere come realmente siamo proprio noi a creare gli eventi che viviamo. Ce lo diciamo spesso, ma non è così semplice da sperimentare. In occasione di una canalizzazione mi è capitato di dover insistere su questo punto, rispondendo che si, la responsabilità delle cose che ci capitano è nostra. Possiamo perdere tutto il tempo che vogliamo a cercare di affibbiarla ad altri o alle circostanze, ma prima o poi dovremo riconoscere che ogni potere è nelle nostre mani.  Tuttavia, come ormai avrete intuito, la faccenda è tutt’altro che lineare, come sempre accade. Se immaginiamo questo processo secondo la nostra logica causale, cercando negli eventi, in modo grossolano e macroscopico, lezioni da apprendere e messaggi da decifrare, ci sta sfuggendo la parte più sottile che ci catapulta oltre la nostra identità. Ho già scritto di come sia importante rivedere il modo in cui intendiamo l’idea di scopo e di crescita personal...

Comunicazione: la coincidenza di tutte le dimensioni

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  Questo è un tema che più spesso ho affrontato nell’ambito del lavoro con gli Animali, ma lo considero a più ampia portata. La comunicazione vista dal punto di prospettiva della Totalità presenta diversi problemi rispetto al modo in cui siamo soliti considerarla ed utilizzarla, come del resto ogni altra tematica.  Se osservo due persone che parlano dall’esterno, vedo due entità differenti e separate che hanno necessariamente bisogno di connettersi per muoversi insieme. Su questo piano la comunicazione è un collegamento fra uno e l’altro: contiene un messaggio che deve essere trasmesso, recepito e interpretato correttamente (cioè così come l’emittente lo ha inteso); ed è un processo sottoposto a tutti i limiti caratteristici della materia, come i fattori del tempo e dello spazio. Se guardiamo la stessa scena dal piano dell’energia, possiamo immaginare che la comunicazione scorra attraverso una ragnatela unica che connette già i due soggetti interessati, che sono entrambi parte...

Spiritualità spicciola

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  La canalizzazione, così come tanti altri strumenti simili, aiuta a mettere a fuoco alcuni elementi del proprio percorso, cioè a comprendere dove ci si trovi, e non dove si debba andare. Poiché Dio è la Totalità, qualunque strada scegliamo di percorrere è già al suo interno e non può che condurre al Suo riconoscimento. Pertanto, quella che chiamiamo Spiritualità, che altro non è se non l’essere una manifestazione del Tutto, è qualcosa da cui non possiamo allontanarci. Spesso la gente si chiede come questa interiorità cambi le nostre manifestazioni esteriori, immaginando che Dio risieda unicamente in atti di bontà e di totale annullamento di sé, e che raggiungere la realizzazione significhi non lasciarsi toccare da nulla di ciò che accade. E’ una semplificazione che ci catapulta nel nostro solito conflitto. Possiamo riconoscere la Totalità di cui siamo fatti solo attraversando noi stessi. Ecco perché dobbiamo imparare a conoscerci ed osservarci, fino a prendere distanza da ciò ch...

Le direzioni dell'Evoluzione

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  All’interno di quello che è l’ambiente spirituale, le versioni sulla verità della vita sono molto ampie e spesso diverse fra loro. Ritroviamo qui un’ampiezza di ideologie molto maggiore di quella che tentiamo di incanalare nella conoscenza oggettiva del piano materiale, dove la scienza, sebbene non ne sia capace, si propone come detentrice di risposte univocamente valide per tutti. Ma tale vastità non può che riflettere e dare vita alla medesima confusione anche sul piano materico, e per chi vuole guardare con onestà è facilmente ovvio che di risposte certe non ne esistono da nessuna parte. Ancora una volta, la realtà si rivela soltanto come ciò che percepiamo, e ciò che siamo in grado di fare con tale percezione. La mia esperienza non è che qualcosa di personale, ed in giro troverete sicuramente versioni molto diverse da questa.  Per ciò a cui le mie domande mi hanno guidata, rispetto a ciò che stavo cercando di trovare, certi limiti non potevano essere presi in considerazi...

Amare rende liberi

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  Intorno circa ai miei vent’anni ho vissuto la prima grande delusione amorosa. Ricordo con grande chiarezza, a differenza di molti altri momenti, quell’episodio della mia vita, ed il periodo che gli è seguito. Non sapevo cosa aspettarmi emotivamente da me stessa di fronte a quel dolore, dal momento che era la prima volta che lo vivevo, ma, già da tempo abituata alle mie conversazioni con Dio (chi mi legge sa di cosa sto parlando), mi sono imbattuta in qualcosa di inconsueto.  In mezzo alle lacrime che certamente c’erano, mi risuonava una domanda precisa: cosa era cambiato esattamente da ciò che credevo di avere e condividere solo qualche ora prima? Certo, l’altra persona non provava più per me un sentimento, questo era ovvio, eppure sentivo che il nodo non era quello. In me non era cambiato nulla, provavo esattamente la stessa cosa. Questo fatto mi poneva un’ulteriore quesito: cos’era allora l’amore? Non poteva coincidere con lo stare insieme, perché in quel caso sarebbe fini...